127 kili, posa da pin-up e un costume satinato super-glam. Tess Holliday appare così sulla copertina dell’ultimo numero di Cosmopolitan UK: onesta, obesa, bellissima. Il solito trucco e nessun inganno. Braccia imponenti tatuate, tanta cellulite, troppa cellulite. Ma troppa per chi?
Il sorriso di Callie Thorpe è la dimostrazione che il fat shaming, ovvero l’odio nei confronti delle persone grasse, non ha nulla a che fare con il loro sovrappeso. Nasce piuttosto da un’irrazionale e maliziosa discriminazione, amplificata e resa “lecita” dai social media e da saccenti guru di bellezza, dalla lingua tagliente e l’anima di zolfo.
Sto per consigliarvi alcuni grandiosi profili Instagram da seguire e non posso crederci!
Non è stato amore al primo selfie tra me e Mr Ig. Non amo perdermi tra le insalate e le paste al forno cucinate da emeriti sconosciuti, sederi in primo piano altrettanto ignoti e foto artistiche quanto i libri di Fabio Volo (ops… mi è scappato).
Melissa McCarthy è la risposta. Una risposta esplosiva, decisa, rivoluzionaria.
La risposta a coloro che credono che una donna grassa sia necessariamente una perdente. La risposta alle risatine, al cyberbullismo, ma anche al “non sono abbastanza”, “non ce la farò mai”, “sono grassa, quindi non valgo”.